La trafilatura industriale rappresenta un processo fondamentale per la produzione di fili metallici utilizzati in una vasta gamma di settori, dall’automobilistico alla costruzione. Con il passare del tempo, l’industria ha costantemente cercato materiali migliori per proteggere i particolari meccanici impiegati in questo processo critico.

Esploriamo l’evoluzione dei materiali per i rivestimenti antiusura utilizzati nella trafilatura, con particolare attenzione alla transizione dai tradizionali rivestimenti in tungsteno ai più moderni carburi di cromo.

L’era del Tungsteno

Fin dagli anni ’70, il tungsteno ha dominato il settore dei rivestimenti antiusura per la trafilatura industriale. I rivestimenti in tungsteno, come il Wolside® di Paganoni, sono noti per la loro resistenza all’usura e agli urti, rendendoli ideali per proteggere i particolari meccanici utilizzati nelle trafilerie. Tuttavia, con l’avanzare della tecnologia e l’aumento delle esigenze dell’industria, sono emerse limitazioni legate alla corrosione e alla complessità delle geometrie da rivestire.

Nonostante i suoi vantaggi, il tungsteno presenta alcuni svantaggi significativi. Ad esempio, la sua vulnerabilità alla corrosione in ambienti aggressivi limita le sue prestazioni in determinate applicazioni industriali. Inoltre, la complessità delle geometrie da rivestire può rendere difficile l’applicazione uniforme del rivestimento, compromettendo la qualità e la durata del particolare meccanico.

Il passaggio ai carburi di Cromo

Per superare le limitazioni dei rivestimenti in tungsteno, l’industria ha iniziato a esplorare materiali alternativi, tra cui i carburi di cromo. Il Kerblack® di Paganoni rappresenta un esempio di rivestimento avanzato a base di ossidi di cromo, progettato per offrire una protezione superiore contro l’usura e la corrosione. I carburi di cromo sono noti per la loro elevata resistenza alla corrosione e al grippaggio, rendendoli ideali per le applicazioni in ambienti aggressivi come la trafilatura a secco di metalli ferrosi e non.

Il Kerblack® di Paganoni offre una serie di vantaggi rispetto ai tradizionali rivestimenti in tungsteno. Innanzitutto, la sua maggiore resistenza alla corrosione lo rende adatto per un’ampia gamma di applicazioni industriali, anche in ambienti aggressivi. Inoltre, il rivestimento in carburo di cromo è progettato per ridurre il coefficiente di attrito del filo sulla superficie dei particolari rivestiti, migliorando così l’efficienza e la qualità del processo di trafilatura.

Perchè affidarsi ai carburi di Cromo con Paganoni

I carburi di cromo offrono una serie di vantaggi rispetto ai tradizionali rivestimenti in tungsteno. Innanzitutto, sono caratterizzati da una maggiore resistenza alla corrosione, che li rende adatti per un’ampia gamma di applicazioni industriali.

Inoltre, i rivestimenti in carburo di cromo, come il Kerblack® di Paganoni, sono progettati per ridurre il coefficiente di attrito del filo sulla superficie dei particolari rivestiti, migliorando così l’efficienza e la qualità del processo di trafilatura.

L’evoluzione dei materiali per la trafilatura industriale ha visto il passaggio dai tradizionali rivestimenti in tungsteno ai più moderni carburi di cromo. Questa transizione è stata guidata dalla necessità di migliorare la resistenza alla corrosione e di ottimizzare le prestazioni delle macchine trafilatrici. Scegliere i carburi di Cromo di Paganoni significa affidarsi all’ultima frontiera nella protezione dei particolari meccanici utilizzati nella trafilatura industriale, con vantaggi significativi in termini di durata, qualità e efficienza.